Prostituzione
In Italia la prostituzione è legale ( legge Merlin 1958 ) ciononostante non si può organizzare la prostituzione né esercitarla al chiuso. Per tale ragione la gran parte delle prostitute lavorano in strada, anche se c’è il rischio di essere multate per adescamento. E’ punito chi sfrutta e chi favorisce la prostituzione. Per chi si prostituisce non sono previsti né obblighi né diritti. Negli anni novanta nelle strade italiane, ma anche nel resto dell’Europa, si è vista aumentare enormemente la prostituzione di donne straniere, immigrate da paesi poveri o colpiti dalla guerra, tutte con la speranza di avere una vita migliore e di poter assicurare la sopravivenza delle proprie famiglie.
La relativa chiusura alla migrazione decisa dai paesi europei con gli accordi di Schengen hanno condizionato gravemente la vita e le scelte di molte di queste donne.
La prostituzione è diventata per molte la sola possibilità di lavoro, per altre è stata una scelta autodeterminata di indipendenza e libertà, sempre però una strada difficile e pericolosa anche se non priva di gratificazioni e a volte di colpi di scena.
 
Tratta o Traffico di esseri umani
Le persone che vengono trasferite contro la loro volontà in un paese straniero vengono definite vittime della tratta o trafficate. Dalle leggi però sono considerate trafficate solo le donne che vengono immesse nel mercato del sesso, mentre chi viene impiegato nel lavoro nero è semplicemente trattato da clandestino.
 
Arrivo in Italia
Le donne straniere che vengono in Italia e lavorano nella prostituzione in maggioranza arrivano senza visto o permesso di soggiorno, né possono ottenere il permesso quando si trovano qui poiché la legge sull’immigrazione (Legge Bossi-Fini) non lo consente. Per questa ragione esse si affidano a “trafficanti” che organizzano il viaggio e fanno con loro un contratto.
 
Contratto
Le condizioni del contratto variano secondo il paese da cui le donne provengono.
Dalla Nigeria le donne arrivano dopo aver promesso di pagare un “debito” superiore anche ai 50.000 euro, esse non si sottraggono al pagamento per paura del juju (vodoo).
Dall’Albania le donne vengono trasferite in Italia dai fidanzati o dagli amici che spesso le ingannano con false promesse. Fanno il viaggio con gli scafisti e il loro sogno sembra lì a portata di mano di la del canale. Il loro contratto è un legame affettivo e/o familiare, che viene mantenuto a suon di botte e violenza, del quale si liberano solo quando giungono al limite della sopportazione e rompono questo legame.
Dal Brasile e in genere dall’America Latina le donne e anche le transessuali vengono senza inganni e molto determinate a migliorare la loro situazione. Arrivano pagando il volo molto caro e qualche spesuccia per un guardaroba adeguato, necessario poiché si aspettano di venire a lavorare nello spettacolo o nella prostituzione. Il prestito quasi sempre lo fa un’amica e lo pagano velocemente quando cominciano a lavorare.
Dai Paesi dell’Est i modi per arrivare possono essere tanti, c’è chi viene con le agenzie di viaggio tutto incluso ma il visto non vale per lavoro, chi è trasferita dai trafficanti in viaggi rocamboleschi attraverso i Balcani o l’Albania e vendute ad altri trafficanti che le faranno lavorare nella prostituzione pretendendo una parte dei loro guadagni per un po’. Il contratto di queste donne dipende molto dalla loro potenzialità di autonomia e autodeterminazione e dai livelli di scolarizzazione che spesso sono eccellenti. Raramente la dipendenza dai papponi dura troppo a lungo.
 
Vodoo
Il vodoo (o juju in pidgin english della Nigeria) sono delle pratiche dei culti animisti, esse vengono fatte per soggiogare psicologicamente le persone che si vuol tenere in stato di dipendenza. Le persone che si sentono colpite da un juju attribuiscono a ciò ogni evento negativo della propria vita e né temono molto le conseguenze per se stesse e la propria famiglia. Poche osano sfidare il vodoo.
 
Unità di strada ( UDS )
Si tratta di un automezzo che circola per le strade per dare informazioni alle prostitute.
E’ equipaggiato di materiali informativi e …preservativi, caffè e altre risorse di comfort.
Lo staff è composto di operatori preparati per dare consulenze specialistiche su: sesso sicuro, AIDS e Infezioni Trasmissibili Sessualmente, leggi e diritti, possibilità di accedere ai programmi di protezione sociale. Questo tipo di interventi sono detti di riduzione del danno.
 
Programmi di protezione sociale
Le donne trafficate e obbligate a prostituirsi hanno diritto ad entrare in un programma quando desiderano abbandonare la prostituzione e denunciare gli sfruttatori (art.18 Decreto Legge n. 286/98 sull’immigrazione).
Il programma di protezione da diritto alle donne di essere accolte, sostenute, formate, al termine del percorso di ottenere un permesso di soggiorno per lavoro. Per chi sta in programma è proibito fare la prostituta.
 
Amsterdam
Ad Amsterdam dal 2001 la prostituzione è legale e regolata da una legge che equipara le Sex Worker (lavoratrici sessuali) ai lavoratori autonomi e anche dipendenti, essa si svolge prevalentemente nel quartiere a luci rosse.
Per questo le prostitute non dovrebbero temere gli sfruttatori né i cattivi clienti, dovrebbero invece pagare le tasse ma data la difficoltà di applicare il prelievo fiscale da parte delle autorità per ora poche pagano il fisco. Buon divertimento...!
 
 
Drop in centre  
Il Drop In Centre è un luogo che sorge nei pressi delle strade dove si pratica la prostituzione e le donne vi si recano per avere informazioni o riposare e prendere un caffè.
All’interno vengono offerti da operatori esperti gli stessi servizi che offre l’UDS.

 
   
Peer Educator  
La Peer Educator è una prostituta o ex prostituta che dopo aver ricevuto una specifica formazione presta servizio con gli operatori per educare e informare le colleghe su salute, prevenzione, diritti ecc...  
   
I territori  
Spesso le strade dove ci si prostituisce sono controllate da bande di sfruttatori che impongono di pagare un pizzo. Come nella tradizione dei racket ogni banda ha il suo territorio e quando si sconfina sono guai….perciò per evitare guai peggiori si paga il pizzo e via……  
   
I Clienti  
Ci sono clienti cattivi e clienti buoni, chi ti paga bene e chi cerca di fregarti, qualcuno è violento altri sono teneri….
Capita che i clienti si innamorano e vogliono sposare la loro preferita.
Capita che un cliente intenerito voglia salvare una prostituta dalla strada. Qualcuno aiuta le donne a pagare il debito che hanno fatto per emigrare.
A volte il cliente salvatore manifesta un attaccamento morboso e patologico nei confronti della donna che ha “salvato” rendendola fortemente dipendente.
Capita anche che le “salvate” siano ingrate e sfruttino il salvatore.
Anche i preti salvano le prostitute ma spesso le privano della loro indipendenza, fisica, psicologica, e di culto. Se capiti da don Fonzi va così!

 
   
Papponi  
Sono comunemente chiamati così gli sfruttatori delle prostitute. Ve ne sono di vario tipo: i trafficanti che trasportano le persone oltre i confini, i protettori che stanno a guardare le donne mentre lavorano e poi si prendono gli incassi, i racket che sono delle organizzazioni che comprano e vendono le donne e controllano il mercato.  
   
Chi approfitta delle Prostitute  
Poiché le nostre prostitute straniere sono per la maggior parte immigrate irregolarmente, senza documenti validi per il soggiorno, e all’arrivo anche dipendenti dagli sfruttatori che le controllano, esse sono in una posizione molto debole.
Spesso gente senza scrupoli per aiutarle o dare dei servizi chiedono in cambio prezzi da rapina o favori sessuali.
Fra chi approfitta vi sono: clienti, poliziotti, commercianti, tutti cittadini onesti…

 
   
Retata  
Le Forze dell’Ordine scendono in strada e fermano tutte le prostitute che trovano, le ammucchiano sui furgoncini e portano in questura chiunque non sia perfettamente in regola (a volte le regole si inventano lì per lì).
La retata può finire con l’espulsione per le straniere non in regola, ma anche con la galera se la straniera irregolare era già stata espulsa prima.
In ogni caso le migranti irregolari vengono portate al Centro di Permanenza Temporaneo CPT, che è molto simile alla galera, in attesa di essere rimandate al paese d’origine.
Dopo il ritorno al paese d’origine le donne possono essere riacciuffate dai papponi e riportate in Europa, oppure esse stesse ci vogliono tornare e quindi devono affrontare un nuovo debito per il viaggio.

 
   
Associazioni per la tutela dei diritti  
Nei paesi democratici uomini e donne possono liberamente associarsi e lottare in difesa dei propri diritti. Anche le prostitute hanno la loro associazione: il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute. Esistono associazioni che difendono i diritti di: migranti, carcerati, gay, transessuali e altre minoranze, e naturalmente anche i diritti degli animali. I diritti sono universali: valgono per tutti.  
   
Comitati dei cittadini  
Per protestare contro la prostituzione nelle strade spesso si costituiscono comitati di cittadini imbestialiti. Essi fanno azioni di disturbo verso le prostitute e i loro clienti, l’esasperazione li spinge anche a chiedere l’intervento della polizia, in questi casi spesso vengono fatte delle retate per cacciare le prostitute.  
   
Interruzione volontaria di gravidanza  
La legge italiana garantisce alle donne il diritto di abortire quando vi siano serie ragioni psicologiche o fisiche per la salute. Nei consultori familiari pubblici e negli ospedali la prestazione è gratuita per tutte le donne che si trovano in Italia. A questa realtà si oppongono gli integralisti cattolici riuniti in movimenti per la salvaguardia della vita dei feti e anche degli embrioni.
Capita che volontari di questi movimenti sottopongano le donne che devono abortire a forti pressioni psicologiche per convincerle a non farlo.
Per una donna prostituta la gravidanza diventa ovviamente un impedimento a lavorare per molto tempo.

 
   
Condom / Preservativo  
Il preservativo (condom in inglese) sta alla lavoratrice del sesso come la macchina da scrivere sta alla segretaria (ipse dixit Carla Corso nel 1985), esso è strumento indispensabile per praticare il sesso sicuro. Protegge dalle Infezioni a Trasmissione Sessuale e dall’AIDS e tutte le prostitute serie impongono ai propri clienti di usarlo. E’ importante imparare ad usarlo bene per evitare rotture, si può imparare con la pratica oppure con una consulenza di una Peer Educator.  
   
Permesso di soggiorno  
Documento indispensabile per una donna straniera per stare legalmente in Italia.
Oltre alla autorizzazione ad entrare in Italia per i lavori tradizionali si possono ottenere permessi per protezione sociale (art.18) o dopo aver sposato un cittadino italiano. Molte delle giovani donne migranti sognano di sposare un affascinante italiano, a volte anche solo per ottenere un permesso di soggiorno. Esiste un mercato dei matrimoni e a volte pagando si trova un marito provvisorio. La legge Bossi-Fini prevede però la convivenza con il coniuge altrimenti si rischia comunque l’espulsione.
Sul mercato si trovano anche dei permessi falsi che sembrano quasi veri, basta pagare!

 
   
Il comitato per i diritti civili delle prostitute  
Il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute è una associazione di prostitute e non, fondata nel 1982 senza scopo di lucro Ente non commerciale – D.Lgs. 460/97, l’iscrizione è aperta a tutti coloro che ne condividono i fini statutari, svolge attività culturali per orientare scelte di politiche sociali finalizzate al miglioramento della condizione di chi si prostituisce, per suscitare un dibattito per la sensibilizzazione della società in generale volta al rispetto della dignità e dei diritti delle/dei sex workers, per interventi formativi per l’empowerment delle donne prostitute e migliorarne la qualità di vita. In questi anni il Comitato si è posto come interlocutore per quelle forze politiche che vogliono la modifica della legge sulla prostituzione ponendo come linea di principio i seguenti punti: depenalizzazione della prostituzione, il divieto di controlli sanitari obbligatori e di schedature di qualunque tipo e il rifiuto di una regolamentazione della prostituzione, la lotta allo sfruttamento e al traffico delle persone per usarle per servizi sessuali. Le rappresentanti del Comitato dal 1986 si sono attivate in Campagne di informazione sull’AIDS e di riduzione del danno rivolte al mondo della prostituzione.